mercoledì 18 giugno 2014



PUNTO EINAUDI
 
26 Giugno ore 20:30
Roma, via Labicana 114- tel.06.6875043
 
Ha il piacere di presentarvi:
 
PsicoShatsu: il benessere dell'integrazione mente-corpo
Dr.sse Fabiana Lovari e Sabrina Persichetti
 
 
Il seminario verterà sull'integrazione di un approccio corporeo come lo shatsu in un percorso terapeutico. Con lo scopo primario di stimolare e facilitare la consapevolezza corporea, la conoscenza del proprio confine, e quindi facilitare la gestione delle emozioni e migliorare gli equilibri psicosomatici.

 
Ingresso libero


martedì 29 aprile 2014

IL SALOTTO DEL GIOVEDI' AMEPSI
 
15 MAGGIO - L'Ipnosi clinica ed i suoi utilizzi nella trasformazione dei problemi in risorse
Dr. Massimo Cotroneo
 
 
Descrizione del tema
 
L'ipnosi è uno strumento particolarmente efficace per esplorare la dimensione creativa interiore ed orientarla alla soluzione dei problemi umani.
Nel salotto del giovedì sarà discusso il tema dell'ipnosi clinica nella trasformazione delle difficoltà in risorse e sarà proposto un breve lavoro di auto-esplorazione e di contatto con il proprio inconscio al servizio e per l'espressione del sé. L'incontro sarà orientato allo sviluppo della consapevolezza mente-corpo e alla percezione del "qui e ora" attraverso un breve esercizio proposto di immaginazione guidata.
Tema centrale di questa esperienza sarà coltivare una speciale presenza mentale, sperimentante e non giudicante, come processo in grado di favorire l'espressione di se stessi, utilizzando il proprio mondo interiore come materiale prezioso e guida al proprio benessere personale.
 
 
Il presente seminario sarà svolto presso: PUNTO EINAUDI- via Labicana 114, dalle ore 20.30.
Ingresso libero

giovedì 10 aprile 2014






LIBRERIE OFFICINE LITHOS
VIA VIGEVANO 2
h. 20:30


17 APRILE  Yoga: filosofia corporea, ginnastica dello spirito.
Dr.ssa Pia Tomasella

15 MAGGIO L’ipnosi clinica e i suoi utilizzi nella trasformazione dei problemi in risorse.
Dr. Massimo Cotroneo

12 GIUGNO Dire, fare, comunicare: le abilità nella relazione con l’altro!
Dr.sse Roberta Collalti e Loredana Marascio

18 SETTEMBRE La sessualità oggi. Nuovi e vecchi concetti di libertà sessuale, verso l’abolizione delle etichette.
Dr.ssa Lucia Rosa Cantafio

16 OTTOBRE Mangio dunque sono: abbuffata e controllo alimentare.
Dr.sse Alessia Cella, Federica Romano e Monica Notarberardino

13 NOVEMBRE Dipendente lo dici ad un altro! Le nuove dipendenze senza sostanze.
Dr. Andrea Fiacchi e Dr.ssa Veronica Frilli

11 DICEMBRE “Dimmi da dove vieni e…” Seminario sull’impatto psicologico di una nuova cultura.
Dr.sse Natalia Perotto, Elzbieta Baca e Klaudia Jeger

 

 
SEDE AMEPSI
VIA CORVISIERI 17
h. 18:00


29 MAGGIO Il cambiamento. Spauracchio per alcuni, obiettivo per altri. Il suo ruolo nella vita ed in psicoterapia.
Dr.ssa Lucia Rosa Cantafio

26 GIUGNO PsicoShatsu: il benessere dell’integrazione mente-corpo.
Dr.sse Fabiana Lovari e Sabrina Persichetti

2 OTTOBRE Pensavo fosse amore invece…i segreti della collusione di coppia.
Dr.sse Fabiana Lovari e Francesca Avalle

27 NOVEMBRE Il post-traumatico. Possibilità di intervento secondo gli approcci ipnosi terapia e terapia strategica.
Dr. Franco Di Nucci

 

martedì 1 aprile 2014



Scuola di Formazione Politica Danilo Dolci


Libreria Arion
Via Cavour 255, Roma
Tel 06. 4882821
Metro B - fermata Cavour
http://scuolapoliticadolci.blogspot.it/
 
 
 
Mercoledì 16 Aprile 2014 dalle 18.00 alle 20.00

SALUTE, SCIENZA, POLITICA
La cura della condizione umana richiede una visione complessa, una nuova scienza dell’essere umano che possa essere anche alla base di una politica radicalmente nuova e di alto profilo
Francesco Bottaccioli in dialogo con Goffredo Bettini
 

 


F. Bottaccioli, Epigenetica e psiconeuroendocrinoimmunologia
Le due facce della rivoluzione in corso nelle scienze della vita. Saggio scientifico e filosofico, Edra-Elsevier, Milano 2014

 

martedì 25 marzo 2014

Giù le mani dalla psiche. Ecco perchè il DSM-5 sbaglia.

Fonte: http://espresso.repubblica.it/visioni/scienze/2014/03/21/news/giu-le-mani-dalla-psiche-il-dsm-5-tutto-sbagliato-1.158037


«La fame di ricette semplici trova nel Dsm-5 la sua epifania più sconvolgente». Così Eugenio Borgna, uno dei più grandi psichiatri italiani, studioso della “dimensione profonda e soggettiva del disagio psichico”, come ricorda su di lui la Treccani, commenta la quinta edizione del manuale di riferimento per la salute mentale nel mondo: il cosiddetto “Dsm”. Firmato dall’ American Psychiatric Association , il tomo che classifica l’animo umano in oltre 300 potenziali disturbi arriverà in Italia il 28 marzo, tradotto da Raffaello Cortina .
Dopo tredici anni di lavoro e decine di migliaia di esperti coinvolti in studi e conferenze, i guru statunitensi della mente hanno stabilito «un linguaggio comune» per definire i nuovi «standard» con cui «la vita di milioni di individui» può essere compresa nelle sue patologie (parole del presidente del progetto, David Kupfer) mettendo nero su bianco quali sofferenze possono essere chiamate «disturbi» e quali no, da quali avvisaglie possiamo capire se un bambino è iperattivo o un amico depresso, secondo quali test (sì, ci sono anche i questionari a crocette) la nostra ansia andrebbe curata con un blister oppure la timidezza che mostriamo in pubblico avrebbe bisogno di una terapia. Uno strumento apprezzato, utile, usato. Ma anche oggetto di profonde critiche.
«Come già aveva scritto Kafka, è più facile prescrivere delle ricette, fare delle diagnosi, che non invece ascoltare chi sta male, perché quest’ultima cosa esige tempo, esige attenzione, esige riflessione»: dal suo studio di Novara, Borgna commenta così queste «tavole della legge che presentano soltanto paradigmi esteriori», perché sconfessano in partenza, dice, quello che dovrebbe essere il fondamento della psichiatria.

Cosa c’è che non va nel manuale?

«Le premesse. Queste tavole chiedono che tutti guardino con gli stessi occhi gli stessi sintomi. Sintomi che si dovrebbero ripetere identici in ogni parte del mondo. Ma la tristezza, l’angoscia, la colpa, la volontà di morire, le esperienze dell’animo umano non possono essere classificate come se si trattasse di una pancreatite. Non basta riconoscere dei segni esteriori, dei comportamenti evidenti, per stabilire cosa sta succedendo in quell’interiorità. Queste tavole finiscono per escludere a priori l’unico elemento che conta davvero quando si tratta di fare una diagnosi psichiatrica: la soggettività».

Non è utile avere degli schemi che spieghino come riconoscere una malattia?

«Stiamo parlando di oltre 300 diagnosi. Ovvero di una furia classificatoria che ha perso ogni giustificazione. Il “Dsm” è uno strumento utile quando si tratta di circoscrivere e individuare i sintomi principali di malattie codificate come la schizofrenia. Ma i mille occhi dei medici che hanno redatto queste 947 pagine arrivano a micro-visioni analitiche che rischiano di rendere patologica ogni forma di sofferenza».


Pensa a disturbi come l’ansia sociale o al fatto che il lutto non sia più inserito tra le “giustificazioni” per escludere una diagnosi da depressione?

«Penso a tutte quelle descrizioni che sembrano suggerire l’idea per la quale ogni ostacolo ci impedisca di corrispondere a una vita che scorra senza problemi, senza cadute, senza dolore, senza tristezze, dev’essere etichettato come patologico. Il “Dsm” è un edificio costruito su parole aride. Uno sguardo rivolto ai segnali esteriori della malattia, che non considera l’interpretazione della soggettività che si ha di fronte. Eppure solo ascoltando l’altro potremo capire se la sua sofferenza è patologica oppure no».

Ma è una necessità medica quella di dare delle regole scientifiche alla disciplina.

«Dipende da cosa consideriamo scientifico. Se pensiamo che la psichiatria sia una scienza naturalistica, che si occupa di problemi riconducibili a disfunzioni biologiche, allora sì. Non è così però. La depressione non è l’appendicite. Le forme che può assumere il dolore cambiano a seconda del contesto sociale e ambientale di quella persona. Cambiano a seconda delle origini di quella sofferenza. Cambiano addirittura a seconda di come noi stessi ci relazioniamo con il paziente. E se non indaghiamo le cause profonde, interiori, da cui scaturisce la tristezza, non saremo mai in grado di fare una buona diagnosi. Questo sguardo però è escluso dal manuale di cui stiamo parlando».

giovedì 13 marzo 2014


L'accademia medico psicologica è sempre alla ricerca di nuove notizie da divulgare, in tale ricerca è emerso un interessante lavoro frutto dell'impegno del Centro per la Ricerca in Psicoterapia (CRP). Il CRP ha recentemente attivato il progetto di “Sostegno Psicologico Solidale” dedicato alle persone con maggiori difficoltà economiche. Il Centro per la Ricerca in Psicoterapia (CRP), fondato nel 1985, è una società scientifico-culturale che si occupa di favorire la ricerca sui metodi psicoterapici e promuovere la diffusione nel pubblico di corrette informazioni sulle psicoterapie. E’ sede della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-comportamentale e Intervento Psicosociale, riconosciuta dal MURST con D.M. del 16/06/03. In quanto Editrice, pubblica libri per i professionisti del settore e Psychomed, una rivista online di Psicoterapia, Psicologia della Salute e Medicina Comportamentale e Psicosociale. Si avvale di una Sezione Clinica, composta da una equipe di medici psichiatri, psicoterapeuti e psicologi che offrono servizi nel campo del miglioramento della salute fisica e psichica svolgendo attività di psicoterapia cognitivo comportamentale individuale e di gruppo, cicli di seminari informativi aperti a tutti e, su richiesta, interventi domiciliari.  Per maggiori informazioni consultare i siti: www.crpitalia.eu e www.crpitalia.it.
 

Ansia....in pillole!


A volte si nasconde dietro una sensazione di tremore e di debolezza alle gambe, un’abbondante sudorazione, un respiro affannoso e un senso di palpitazione al cuore; non di rado diventa eccessiva preoccupazione per il futuro, timore di non risolvere i problemi del momento e tendenza a torturarsi con i propri pensieri. Questi sono solo alcuni modi con cui si presenta l’ansia, compagna di vita di tutti noi. L’ansia, dunque, può essere definita come una sensazione sgradevole di apprensione e di aumento della tensione che si provano nel prevedere un certo problema; si differenzia dalla paura che invece è una reazione ad un pericolo immediato. Mentre la paura riguarda tendenzialmente una minaccia presente, l’ansia è relativa ad una minaccia futura, a qualcosa che potrebbe verificarsi.
Borgna, nel differenziare l’ansia dalla paura, definisce l’ansia come “un’esperienza improvvisa o continuata, di spaesamento e di inquietudine (di sventura imminente) che ha in sé qualcosa di in-determinato e di liberamente fluttuante”; definisce invece la paura come “uno stato d’animo, di un’espressione emozionale, che si indirizza su una situazione reale e concreta dotata, certo, della connotazione pericolo e di rischio ma non oscura e non ignota”.